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VPN nel mirino della giustizia francese: stop alla pirateria sportiva!

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Un terremoto giudiziario scuote il mondo delle VPN: NordVPN, CyberGhost, Surfshark, ExpressVPN e ProtonVPN, alcuni tra i provider VPN più popolari al mondo, dovranno bloccare l’accesso a circa 200 siti pirata che trasmettono eventi sportivi illegalmente. La decisione arriva direttamente dalla Francia, a seguito di un’importante azione legale intrapresa dal potente Gruppo Canal+.

Secondo l’emittente francese, migliaia di utenti sfruttano i servizi di queste VPN per aggirare le restrizioni geografiche e accedere a streaming illegali di partite di calcio e rugby, eventi dei quali Canal+ detiene i diritti esclusivi.

La battaglia legale si fonda sull’articolo L. 333-10 del Codice dello Sport francese, che consente ai titolari di diritti sportivi di imporre il blocco di siti pirata in caso di “violazione grave e ripetuta”. Originariamente, questa normativa mirava agli ISP francesi, ma il legislatore aveva previsto un’applicazione molto più ampia.

Già nel 2024, infatti, erano stati coinvolti nella battaglia contro la pirateria anche giganti come Cloudflare e Google, definiti intermediari necessari alla lotta contro lo streaming illegale. Ora il cerchio si chiude ulteriormente, coinvolgendo anche i provider VPN, considerati dalla Corte intermediari tecnici essenziali per impedire il proliferare della pirateria.

Nonostante le resistenze e le argomentazioni portate in tribunale dai fornitori VPN, tra cui questioni di legittimazione giuridica e compatibilità con il diritto europeo, la Corte ha respinto tutte le obiezioni. In particolare, la giustizia francese ha chiarito che la legge si applica senza limitazioni ai fornitori VPN, considerati parte integrante della soluzione per bloccare l’accesso illegale ai contenuti sportivi.

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La sentenza impone ai provider coinvolti di adottare immediatamente tutte le misure necessarie per impedire, entro tre giorni dalla notifica, l’accesso ai domini illegali fino al termine del campionato di Premier League 2024/2025, fissato al 25 maggio 2025. Tale obbligo include non solo il territorio della Francia continentale ma anche i territori d’oltremare francesi.

Curiosamente, la Corte ha respinto una richiesta delle società Canal+ di obbligare i provider VPN a pubblicare sulle loro homepage i dettagli della sentenza, ritenendola inappropriata.

Tra i domini coinvolti figurano nomi ben noti agli appassionati di streaming come Footy Bite, Cric HD, Buffstreams, Futbollibre, Rojadirecta e Crackstreams, molti dei quali già bloccati dagli ISP francesi a seguito di precedenti azioni legali.

Il tribunale ha inoltre sottolineato che non è necessario provare caso per caso che ogni sito pirata sia stato raggiunto tramite ciascuna VPN, semplificando così enormemente l’applicazione del blocco.

Questa sentenza potrebbe segnare un importante precedente nel panorama internazionale della lotta alla pirateria, aprendo potenzialmente la strada a interventi simili in altri Paesi europei e oltre.

La sentenza del Tribunale di Parigi è disponibile in in questa pagina (pdf, francese). Per l’elenco completo dei siti censurati, clicca qui.

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