Francia all’attacco della pirateria sportiva: bloccati quasi 4.000 siti illegali nel 2024

La pirateria sportiva non rallenta, ma nemmeno Arcom. Nel 2024, quasi un francese su cinque (18%) ha guardato eventi sportivi in diretta tramite fonti illegali. Nonostante il dato resti stabile rispetto al 2023, l’autorità di regolamentazione Arcom ha intensificato le operazioni, bloccando 3.797 domini, a cui si aggiungono oltre 400 siti fermati dal Tribunale di Parigi.
La Francia, pioniera nella lotta alla pirateria con il vecchio sistema Hadopi, ha oggi potenziato le sue armi digitali. Se una volta il nemico era il peer-to-peer, oggi il fronte è lo streaming live e l’IPTV pirata, sempre più diffusi, sofisticati e… redditizi.

Il nemico si evolve: Arcom risponde
Nel suo ultimo rapporto, Arcom ha fotografato una realtà preoccupante: il 41% degli utenti IPTV dichiara di aver iniziato a usare questi servizi da meno di un anno. Un segnale che, nonostante i blocchi, l’ecosistema pirata continua a rigenerarsi.
Nel solo 2024:
- 2.028 domini di streaming live sono stati bloccati;
- 1.769 domini IPTV sono stati oscurati (contro appena 77 nel 2023).
Non si parla più solo di siti illegali occasionali, ma di vere e proprie reti commerciali capaci di offrire abbonamenti low-cost con centinaia di canali, eventi live e contenuti on demand.

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La strategia francese: blocchi dinamici, VPN e de-indicizzazione
Grazie a una normativa aggiornata e al supporto del Codice dello Sport, i tribunali possono oggi ordinare il blocco non solo dei siti principali, ma anche dei nuovi domini “cloni” creati per eludere le misure. Il sistema è dinamico: Arcom può richiedere l’estensione dei blocchi man mano che emergono nuove varianti dei siti pirata.
Non solo: Google, Cloudflare e persino i provider VPN sono ora tenuti a collaborare. I domini segnalati vengono de-indicizzati dai motori di ricerca, rendendo più difficile per gli utenti trovarli.
Ma i pirati reagiscono. Alcuni adottano sottodomini multipli, cambiano nome, spostano i server o si rifanno il look con nuovi brand. Una guerra digitale a colpi di blocchi e riapparizioni.

Blocco efficace? Dipende.
Secondo Arcom, il 71% di chi si imbatte in un messaggio di blocco abbandona il tentativo di visione illegale. Eppure, i numeri dell’audience pirata restano elevati.
Un altro dato interessante? Il 60% di chi guarda sport illegalmente paga anche un abbonamento legale. In altre parole, la pirateria non sempre sostituisce il mercato ufficiale: in molti casi lo integra.
Vittoria o resistenza?
Arcom ha alzato il livello del contrasto, ma il risultato somiglia più a un contenimento che a una vittoria. La pirateria evolve, si adatta, cresce sotto traccia. Tuttavia, la pressione aumenta: blocchi, alleanze tecnologiche, de-indicizzazione, e ora anche coinvolgimento diretto delle VPN.
Il rapporto Arcom del 2024 è chiaro: la lotta è lontana dall’essere finita, ma le istituzioni francesi non hanno intenzione di mollare la presa.
🎯 Scarica il report ufficiale completo di Arcom [qui (PDF)]
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